Svolgere attività fisica due volte alla settimana può migliorare la capacità cognitiva e la memoria nelle persone con decadimento cognitivo lieve (Mci), secondo quando riferiscono le linee guida aggiornate della American Academy of Neurology, approvate dall’Alzheimer’s Association e pubblicate su Neurology. «È importante il fatto che l’esercizio fisico possa aiutare a migliorare la memoria in questa fase, poiché è qualcosa in più che le persone possono fare e che ha benefici per la salute in generale» afferma l’autore principale del documento, Ronald Petersen, della Mayo Clinic di Rochester, Minnesota. «Poiché il Mci può progredire verso la demenza, è particolarmente importante che il disturbo venga diagnosticato precocemente» aggiunge. Gli autori delle linee guida hanno sviluppato le raccomandazioni dopo aver esaminato tutti gli studi disponibili su Mci. In tutto il mondo, oltre il 6% delle persone nella fascia di età dei 60 anni ne soffre e la condizione diventa più comune con l’aumentare dell’età, fino ad arrivare a colpire oltre il 37% delle persone di età pari o superiore a 85 anni.
Le persone con Mci hanno sintomi più lievi della demenza, ma ci sono dati forti a sostegno del fatto che questa patologia possa portare alla demenza stessa. Le linee guida sottolineano che non esistono farmaci approvati dalla Fda per il trattamento dei pazienti con Mci, e che non ci sono neppure studi di alta qualità a lungo termine che suggeriscano che farmaci o cambiamenti nella dieta possano avere effetti benefici nel ritardare il peggioramento delle condizioni della memoria. Secondo gli autori, i medici dovrebbero raccomandare alle persone che soffrono di questo problema di fare esercizio fisico regolarmente come parte di un approccio generale alla gestione dei sintomi. Anche se non sono state condotte sperimentazioni a lungo termine, infatti, studi di sei mesi suggeriscono che allenarsi due volte alla settimana potrebbe migliorare la memoria. Inoltre, i ricercatori invitano i medici a raccomandare un allenamento cognitivo per le persone con Mci, pur basandosi su prove deboli. «A volte i problemi di memoria sono un effetto collaterale dei farmaci, dei disturbi del sonno, della depressione o di altre cause che possono essere trattate. È importante non dare per scontato che siano dovuti all’invecchiamento e consultare il medico per determinarne la causa principale. Un intervento precoce può impedire il peggioramento dei problemi di memoria» conclude Petersen.
Neurology 2017. doi: 10.1212/WNL.0000000000004826
http://n.neurology.org/…/ea…/2018/01/05/WNL.0000000000004826